lunedì 8 aprile 2013

Forme e classificazioni del movimento

La motricità riflessa
Dall' ambiente l'uomo riceve innumerevoli stimoli sensoriali ai quali deve adattarsi rispondendo attraverso il proprio corpo con l'assunzione di posture o atteggiamenti o con l'esecuzione di movimenti. Ogni risposta di adattamento che avviene senza il controllo della coscienza o senza l'intervento della volontà prende il nome di azione riflessa. La motricità riflessa utilizza un circuito neurologico di controllo a livello spinale: quando si percepisce uno stimolo sensoriale, l'impulso nervoso, attraverso una fibra, raggiunge il nevrasse e qui si trasmette, attraverso la sinapsi, ad un'altra cellula nervosa, la quale a sua volta lo porta di nuovo alla periferia. Si potrà avere cosi, un'azione riflessa quando l'impulso percorre almeno due neuroni, uno che dalla periferia lo porta al SNC, e l'altro che dal SNC lo riporta alla periferia. Questo sistema di neuroni è chiamato arco riflesso, e rappresenta la base anatomica dell'azione riflessa. A seconda della loro complessità i riflessi si possono distinguere in monosinaptici (una sola sinapsi), polisinaptici (numerose sinapsi), propriocettivi (causati da efferenze interne), esterocettivi (causati da efferenze esterne), enterocettivi ( causati da afferenze della muscolatura liscia), e nocicettivi (quando  l'impulso attivante è dolorifico). 

La motricità volontaria 
La motricità volontaria comprende tutti quegli atti motori che, oltre ad essere voluti intenzionalmente, richiedono all'uomo un certo grado di attenzione, cura e controllo. Vengono eseguiti con l'intenzione di raggiungere un fine programmato e si manifestano prevalentemente nelle situazioni di apprendimento motorio. Ogni movimento volontario per essere realizzato deve essere il frutto di una elaborazione mentale che conduce alla rappresentazione del movimento la quale precede l'esecuzione dello stesso. Affinché questo processo avvenga, sono necessari tre momenti :
- Raccolta delle informazioni dall'ambiente, dalla superficie e dall'interno del corpo rese possibili dalla funzionalità degli analizzatori sensoriali;
- Elaborazione mentale delle informazioni e integrazione delle stesse con quelle già presenti nella memoria cinestesica;
- Fase esecutiva vera e propria del movimento che avviene quando, stabilito il programma, gli impulsi nervosi vengono trasmessi dai centri corticali alla muscolatura del nostro corpo.

La motricità automatizzata 
Il movimento umano si compone anche di quei gesti automatizzati, espressioni dello apprendimento di abitudini o abilità motorie e sportive. Altro non sono che il risultato della trasformazione di precedenti movimenti volontari e controllati che, grazie alla ripetizione ed alla riuscita del processo di apprendimento motorio, si automatizzano diventando familiari, economici e precisi. Questa forma di controllo del movimento è quella che ci permette di svolgere compiti usuali o gesti sportivi senza prestare attenzione eccessiva, come camminare mentre si legge il giornale, eseguire un esercizio combinato da più difficoltà nella ginnastica artistica. A differenza dell'azione volontaria, quella automatizzata presenta le seguenti caratteristiche :
- Può essere molto veloce;
- Richiede bassi livelli di attenzione;
- Consente il controllo agevole di più compiti o movimenti anche in competizione tra loro;
- E' più economica dal punto di vista energetico;
- Consente l'esecuzione agevole di gesti motori complessi come i gesti sportivi.

Fonti: Lineamenti di teoria e metodologia del movimento umano, F. Casolo
Fonte immagine: smarter-city.liquida.it

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