mercoledì 13 marzo 2013

Cos'è l' Attività Motoria Adattata

L' Attività Fisica Adattata,  meglio nota con la sigla APA, dall’inglese “Adapted Physical Activity” o dal francese “Activité Physique Adaptée”, è una materia interdisciplinare che comprende l’educazione fisica, le discipline sportive, la riabilitazione funzionale e le scienze motorie al servizio delle persone in difficoltà. Lo sport adattato comprende tutte quelle discipline che vengono ideate per coloro che presentano dei bisogni particolari. Alla luce di questa definizione, se consideriamo la pallacanestro uno sport “normale”, possiamo definire la pallacanestro in carrozzina uno sport adattato. L’adattamento dell’attività motoria e sportiva per le persone disabili è fatto abbastanza recente. L’idea nacque negli anni ‘40, nell’ambito della riabilitazione. L’iniziatore fu Ludwig Guttman (1899 – 1980), neurochirurgo, direttore del National Spinal Injures Centre dell’ospedale Stoke Mandeville, vicino a Londra, il quale, operando con soldati reduci della seconda guerra mondiale, invalidi più o meno gravi, si rese conto dell’importanza della pratica motoria e sportiva per la loro riabilitazione. Guttmann ebbe il grande merito di comprendere il vantaggio della collaborazione attiva del paziente nella riabilitazione, soprattutto per la prevenzione e la terapia delle “affezioni satellite” che affliggono il mieloleso, quali la depressione, le patologie urinarie, le piaghe da decubito, ecc. Grazie allo sport i pazienti di Gutmann rinforzarono non solo la muscolatura delle braccia e delle spalle, raggiungendo risultati di molto superiori a quelli della chinesiterapia, ma ritrovarono anche la voglia di vivere e la volontà di essere attivi. Il Consiglio d’Europa,  istituì un apposito gruppo di studio che stilò nel 1984 la Carta Europea dello sport per tutti, in cui si sottolineò il valore sociale dell’accessibilità alla pratica sportiva da parte dei disabili; in essa si affermò, infatti, che: “l’accessibilità nella pratica sportiva da parte di utenti (pubblico e atleti) portatori di handicap diviene sempre più condizione indispensabile per fare dello sport un servizio ed un fenomeno rispondente alle attese della società”. A Berlino nel 1986 fu data la prima vera definizione di APA, ovvero : ogni movimento, attività fisica o sport che può essere praticato da individui limitati nelle loro capacità da deficit fisici, psicologici, mentali o da alterazioni di alcuni grandi funzioni. Alla base di tale pratica vi era l’idea che ciò che può essere fatto deve corrispondere alle reali capacità del soggetto, e che si debba partire da lui e dalle potenzialità residue del disabile. Attualmente il concetto di APA si è ulteriormente ampliato, considerando tutti gli adattamenti utilizzati sia per la popolazione dei disabili sia per tutte le categorie di soggetti con problemi speciali: anziani, malati organici (diabetici, asma, obesi, anoressici ecc.), fino a comprendere soggetti che si trovano in situazione di disagio e di esclusione sociale, quali detenuti, malati di Aids, ecc. Tale elenco è destinato probabilmente ad arricchirsi ulteriormente, includendo le nuove categorie che via via si verranno a formare, quali, ad esempio, i bambini piccoli o degenti in ospedale, ecc. Per quanto riguarda le discipline sportive, accanto a sport tradizionali adattati come il basket e l’atletica leggera in carrozzina, abbiamo anche sport di nuova invenzione come, per esempio, il Torball per ipovedenti e non vedenti.o il Baskin (basket integrato), creato per far giocare insieme persone normodotate e disabili. 

Fonte: L'attività fisica adattata - Marisa Vicini
Fonte immagine : www.altarezianews.it

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