mercoledì 13 marzo 2013

Ipobaropatie, ipossia ipossica e meccanismi di compenso

Le ipobaropatie sono delle condizioni di sofferenza che si determinano nel nostro organismo in situazioni di pressione ambientale inferiore a quella atmosferica. Infatti, a elevate altitudini la pressione atmosferica si riduce con conseguente riduzione della PO2 alveolare. Quando la PO2 alveolare si abbassa fino al valore di 50 mm Hg, e ciò avviene a un'altitudine di circa 4.000 metri, si riduce anche la percentuale di Hb saturata, comportando una ridotta cessione di O2 ai tessuti. I tessuti dunque, vanno incontro a una condizione detta ipossia ipossica, caratterizzata da nausea, cefalea, stanchezza, sonnolenza, coma e morte. Lo stato ipossico attiva i chemocettori ( corpi carotidei ) che inducono iperventilazione che favorisce l'eliminazione di CO2 con innalzamento del Ph, causando cosi alcalosi respiratoria. L'improvvisa riduzione della concentrazione di CO2 libera ioni idrogeno dai tamponi tissutali che minimizzano l'alcalemia riducendo il bicarbonato plasmatico. L'aumentata produzione di acido lattico e di acido piruvico abbassa il bicarbonato serico ed eleva la concentrazione plasmatica dei corrispondenti anioni. Esistono due tipi di alcalosi respiratoria, la forma acuta e quella cronica: la forma acuta non è compensata dai meccanismi renali ed è quindi più sintomatica, mentre la forma cronica è più spesso compensata dai meccanismi renali. Fra 0 e 2.000 m l'ipossia non determina modificazioni ne a riposo ne da sforzo (zona indifferente); fra 2.000 e 4.000 m aumenta la frequenza di ventilazione, compare tachicardia e si presenta una certa euforia con incapacità decisionale soprattutto da sforzo (zona di compensazione completa); fra 4.000 e 6.000 m compaiono disturbi neuropsichici già a riposo con errori di calcolo ed orientamento (zona di compensazione incompleta); oltre i 6.000 m inizia la zona critica in cui vi è solo una riserva di tempo oltre il quale il soggetto può subire danni irreversibili fino alla morte: 7.000/5', 8.000/3', 9.000/1,5', 10.000/1', 11.000/45", 12.000/30", 14.000/15".

Quali sono i meccanismi di compenso del nostro organismo ?

-Meccanismi di compenso immediati: increzione di catecolamine con broncodilatazione, tachipnea e tachicardia
- Meccanismi di compenso a distanza di ore : il rene elimina bicarbonati e porta il pH a valori normali, ma si riduce la capacità tampone del soggetto con sviluppo di acidosi metabolica ed aumento della sensibilità dell'area chemiosensitiva centrale alla PCO2 (la PO2 non stimola i glomi carotidei finchè non scende sotto i 50-60 mm Hg).
- Meccanismi di compenso a distanza di giorni: poliglobulia con aumento dell'emoglobina e dell'ossigeno trasportato per unità di sangue.

Fonti immagine : www.montagna.tv

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